L’agrivoltaico rappresenta una delle soluzioni più innovative nel campo dell’energia rinnovabile e dell’agricoltura, unendo due settori che fino a pochi anni fa sembravano incompatibili. Engie Green, divisione del colosso energetico francese Engie, ha mostrato i risultati di due anni di sperimentazione presso il sito dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Agricola (INRAE) a Laqueuille, Francia.
Nel 2022, Engie ha avviato l’impianto agrivoltaico “Camélia” da 100 kW, con l’obiettivo di monitorare gli effetti delle installazioni solari sulle attività agricole e zootecniche della regione del Puy-de-Dôme. I primi risultati, pubblicati recentemente, sono estremamente positivi: la produzione dell’impianto ha superato del 30% quella di un impianto fotovoltaico a terra di pari potenza, senza alterare la resa dei pascoli.
Uno degli aspetti più interessanti è stato l’effetto benefico sui microclimi locali.
I dati raccolti indicano un dimezzamento della velocità del vento e un leggero aumento delle temperature nelle zone in prossimità dei pannelli. Questi cambiamenti non hanno influito negativamente sulle attività agricole, e il comportamento degli animali si è adattato alle nuove condizioni: gli erbivori hanno utilizzato i pannelli come fonte di calore nei periodi freddi e come ombreggiatura in estate.
Questi risultati dimostrano il potenziale dell’agrivoltaico non solo come fonte di energia rinnovabile, ma anche come strumento per migliorare le condizioni di lavoro degli allevatori e il benessere degli animali. L’esperienza di Engie Green conferma che agricoltura e fotovoltaico possono coesistere in modo efficiente, creando un valore aggiunto per entrambe le attività.
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